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Far Breton aux Pruneaux: ricetta di charme e abbinamento vino

Far Breton aux Pruneaux: ricetta di charme e abbinamento vino

Far Breton aux Pruneaux e abbinamento vino: il dolce francese che parla alla cucina italiana

Ci sono dolci che sembrano nati per chi ama cucinare con calma, apparecchiare con cura e aprire una buona bottiglia al momento giusto. Il Far Breton aux Pruneaux è uno di questi: un flan compatto e setoso, profumato di latte, vaniglia e prugne secche, con quella dolcezza fruttata che invita subito a pensare a un abbinamento vino e cibo studiato con amore.

In Francia è un dolce di casa, di campagna, da condividere in famiglia la domenica. In Italia, dove la cucina italiana ha un debole per i dolci da credenza – pensiamo alla torta di riso emiliana o alla migliaccia napoletana – il Far Breton trova un posto naturale accanto alle torte della nonna. È semplice, genuino, ma di grande personalità: perfetto da servire a fine pasto con un vino per Far Breton aux Pruneaux scelto con cura, magari usando Vinomat per trovare l’abbinamento ideale.

About this dish: un flan bretone che conquista anche l’Italia

Il Far Breton aux Pruneaux è un dolce tipico della Bretagna, nel nord-ovest della Francia. È una sorta di flan denso, a metà strada tra un clafoutis robusto e una crema cotta compatta, preparato con ingredienti poveri: latte, farina, uova, zucchero e prugne secche.

In origine era un dolce contadino, spesso senza frutta: un modo semplice per utilizzare il latte e le uova in eccesso delle fattorie bretoni. Le prugne secche sono arrivate dopo, trasformando il far in un dolce più ricco e intenso, adatto anche alle grandi occasioni. Oggi la versione più amata è proprio il Far Breton aux Pruneaux, in cui le prugne si tuffano nella crema e, in cottura, rilasciano dolcezza e profumi.

Per un palato italiano, abituato alla morbidezza della pastiera, alla cremosità del budino o alla consistenza della torta di riso, il Far Breton è una meravigliosa scoperta: una fetta compatta ma vellutata, che si taglia netta e profuma di latte e frutta.

È un dolce perfetto:

  • per un pranzo della domenica in famiglia
  • come dessert dopo una cena tra amici, servito con un buon vino da meditazione
  • per una merenda speciale, magari tiepido, con un bicchiere di passito servito fresco

In più è una ricetta che si presta bene a diventare un piccolo rito di casa: si prepara con gesti semplici, richiede pochi strumenti e, come succede per tante ricette di cucina italiana tradizionale, migliora dopo qualche ora di riposo.

Ingredienti chiave e il loro ruolo (e cosa significano per il vino)

Il fascino del Far Breton sta nella sua semplicità. Tre elementi dominano: farina, latte e prugne secche. Ognuno contribuisce alla struttura e, cosa fondamentale per l’abbinamento vino e cibo, al profilo aromatico e gustativo.

Farina

La farina 00 o 0 crea la struttura del dolce. Non è una torta lievitata, quindi la farina non serve a far crescere, ma a rendere il composto denso, quasi come una grande crêpe cotta in forno. Risultato: una consistenza compatta e vellutata, che in bocca avvolge il sorso di vino senza creare eccessi di secchezza.

Latte

Il latte intero è il cuore della ricetta: porta cremosità, morbidezza e un gusto lattico delicato che ricorda il budino. A volte si aggiunge panna o crème fraîche per arricchire ulteriormente la texture. Questo carattere morbido chiama vini con buona acidità, capaci di rinfrescare il palato e alleggerire la sensazione cremosa.

Prugne secche (Pruneaux)

Le prugne secche sono l’anima del piatto. Portano dolcezza naturale, note di frutta matura, quasi confettata, e un tocco leggermente caramellato. Alcune ricette le mettono in ammollo in rum o tè prima della cottura, per ammorbidirle e arricchirne il profumo.

Dal punto di vista dell’abbinamento, le prugne secche aprono la porta ai vini con note di frutta nera e frutta secca, ai passiti e ai vini ossidativi: pensiamo ai passiti siciliani, ai vini dolci veneti o ai grandi rossi evoluti, dove emergono aromi di prugna, ciliegia sotto spirito, spezie dolci.

Zucchero e aromi

Lo zucchero bilancia l’acidità naturale delle prugne e arrotonda il gusto generale. Spesso si aggiungono vaniglia, rum, talvolta scorza di agrumi. La vaniglia dialoga benissimo con i leggeri sentori boisé di alcuni vini passati in legno, mentre il rum richiama vini caldi, avvolgenti, con un tenore alcolico moderato ma percepibile.

In sintesi, il profilo del Far Breton aux Pruneaux è:

  • dolce ma non stucchevole
  • ricco di note fruttate (prugna, frutta secca)
  • morbido e cremoso in bocca

Esattamente il tipo di dessert che invita a scegliere con cura il vino per Far Breton aux Pruneaux.

Ricetta Far Breton aux Pruneaux

Di seguito una versione equilibrata, ispirata alle ricette tradizionali francesi con prugne secche ammollate.

Dati della ricetta

  • Dosi: 6-8 porzioni
  • Tempo di preparazione: 20 minuti (più eventuale ammollo prugne)
  • Tempo di cottura: 40-45 minuti
  • Difficoltà: Facile

Ingredienti

  • 200 g di prugne secche denocciolate
  • 250 g di farina 00
  • 180 g di zucchero semolato
  • 4 uova medie
  • 750 ml di latte intero
  • 60 g di burro (meglio se leggermente salato) + q.b. per la teglia
  • 1 baccello di vaniglia (o 1 cucchiaino di estratto)
  • 2-3 cucchiai di rum (facoltativo, ma consigliato)
  • 1 pizzico di sale
  • Zucchero a velo q.b. per decorare (facoltativo)

Preparazione passo passo

  1. Preparare le prugne

Se le prugne sono molto disidratate, mettetele in una ciotola e copritele con acqua tiepida o rum diluito: lasciatele in ammollo almeno 1-2 ore, oppure tutta la notte in frigorifero. Scolatele e tenetele da parte.

  1. Scaldare latte, burro e zucchero

In un tegame versate il latte, aggiungete il burro a pezzetti e lo zucchero. Scaldate a fuoco dolce fino a sciogliere burro e zucchero, senza far bollire. Lasciate intiepidire.

  1. Preparare la pastella

In una ciotola capiente rompete le uova e sbattetele con una frusta a mano. Aggiungete gradualmente la farina setacciata con il pizzico di sale, mescolando fino a ottenere una pastella liscia, senza grumi.

  1. Aromatizzare

Incidete il baccello di vaniglia, prelevate i semi e uniteli alla pastella (o usate l’estratto). Se volete, aggiungete anche il rum rimasto.

  1. Unire il latte

Versate a filo il mix di latte, burro e zucchero ormai tiepido nella pastella di uova e farina, mescolando continuamente con la frusta per evitare grumi.

  1. Preparare la teglia

Imburrate abbondantemente una pirofila in ceramica o vetro (diametro 24-26 cm o rettangolare 20×30 cm) e, se volete, spolveratela con un velo di farina.

  1. Assemblare

Distribuite le prugne secche sul fondo della teglia in modo uniforme. Versatevi sopra la pastella: le prugne tenderanno parzialmente ad affondare, è normale.

  1. Cottura

Preriscaldate il forno a 190-200 °C statico. Infornate e cuocete per circa 40-45 minuti, finché il dolce sarà dorato in superficie e il centro sodo ma ancora appena morbido: infilando uno stecchino al centro dovrà uscire asciutto.

  1. Raffreddamento e riposo

Lasciate raffreddare il Far Breton nella teglia, poi – se possibile – fatelo riposare almeno 2 ore a temperatura ambiente prima di servirlo. Questo riposo permette alla struttura di assestarsi e ai sapori di fondersi.

  1. Servizio

Spolverate con zucchero a velo se gradito e servite a fette, direttamente dalla pirofila.

Valori nutrizionali (stima per porzione, 1/8)

  • Kcal: circa 280-320
  • Carboidrati: 40 g
  • Proteine: 7-8 g
  • Grassi: 9-11 g

Informazioni dietetiche

  • Contiene glutine, lattosio e uova
  • Non adatto a diete vegane
  • Può essere adattato con latte senza lattosio e burro chiarificato per chi è intollerante (non allergico grave)

Abbinamento vino: i migliori vini italiani per Far Breton aux Pruneaux

L’abbinamento vino e cibo in questo caso è un vero gioco di equilibrio: dobbiamo rispettare la dolcezza del dessert, valorizzare le prugne secche e rinfrescare la cremosità del latte.

Regola d’oro: con un dolce così, il vino deve essere almeno altrettanto dolce. Un vino secco, anche morbido, a fine boccone risulterebbe amaro e spigoloso.

Cosa cercare nel vino per Far Breton aux Pruneaux

  • Dolcezza: da abboccato a dolce deciso
  • Buona acidità: per pulire il palato dalla componente cremosa
  • Aromi di frutta matura o secca: prugna, fichi, datteri, uva passa
  • Alcol moderato ma presente, che scaldi e accompagni le note di rum e vaniglia

1. Passiti siciliani

Pensiamo, per esempio, a un Moscato di Pantelleria o a un passito di Zibibbo. Hanno profumi intensi di uva passa, fichi secchi, scorza d’arancia candita e spezie dolci: un’eco perfetta delle prugne secche del Far Breton.

  • Corpo medio-pieno, dolcezza avvolgente
  • Acidità vivace che spezza la cremosità del dolce
  • Disponibili sia in enoteca sia nelle grandi catene come Conad ed Esselunga, spesso in fascia 12-20 € a bottiglia

2. Recioto della Valpolicella (Veneto)

Dalla cucina veneta arriva uno dei grandi abbinamenti per dessert a base di frutta secca: il Recioto della Valpolicella. Vino rosso dolce da uve appassite, con note intensissime di prugna matura, ciliegia sotto spirito, cacao e spezie.

Con il Far Breton aux Pruneaux funziona alla perfezione perché:

  • riprende le note di prugna secca del dolce
  • la dolcezza è bilanciata da una buona acidità
  • la struttura è sufficiente ad accompagnare la consistenza densa del flan

Lo si trova facilmente in enoteca, e non è raro trovarlo anche in alcune Esselunga ben fornite, nella fascia 15-25 € per una buona bottiglia.

3. Vin Santo toscano

Dalla cucina toscana arriva un altro grande classico da dessert: il Vin Santo. Abitualmente lo immaginiamo con i cantucci, ma con il suo profilo di frutta secca, miele e talvolta nota ossidativa leggera, è splendido anche con il Far Breton.

  • Dolcezza piena, ma non stucchevole
  • Profumi di nocciola, mandorla, uva passa: dialogano bene con lo zucchero caramellato del dolce
  • La sua vena acida e la leggera astringenza finale rendono ogni boccone del Far più equilibrato

Lo si reperisce in enoteca e spesso negli scaffali regionali di Conad ed Esselunga, tra 10 e 20 € a seconda del produttore.

4. Brachetto d’Acqui o Moscato rosso (Piemonte)

Se preferite bollicine leggere e aromatiche, un Brachetto d’Acqui dolce e frizzante è un’ottima scelta. Il suo bouquet di rosa, fragolina e frutti rossi si sovrappone alla dolcezza del flan e dona una sensazione di freschezza.

  • Bassa gradazione alcolica, piacevole anche dopo un pasto abbondante
  • Leggera effervescenza che pulisce il palato
  • Facile da trovare nei supermercati italiani e in molte enoteche, spesso sotto i 10-12 €

E Vinomat come aiuto in tempo reale

Se avete dubbi su quale vino per Far Breton aux Pruneaux scegliere in base alla bottiglia che avete in casa o a cosa trovate da Conad, Esselunga o in enoteca, potete usare Vinomat: l’app vi suggerisce in tempo reale l’abbinamento vino e cibo migliore partendo dallo stile del vino, dalla dolcezza e dalla struttura, guidandovi anche tra le etichette dei produttori locali.

Consigli di cottura e tecniche per un Far Breton perfetto

Come per tante ricette semplici, la differenza tra un Far Breton “buono” e uno “indimenticabile” sta nei dettagli.

  • Prugne secche morbide

Se sono molto asciutte, non saltate l’ammollo: acqua tiepida o rum diluito, almeno 1 ora. Così in cottura si gonfiano, diventando piccoli scrigni di sciroppo naturale.

  • Temperatura del latte

Unite il latte alla pastella quando è tiepido, non bollente, per non cuocere le uova e non creare grumi.

  • Pastella liscia

Setacciate la farina e aggiungetela poco per volta alle uova, mescolando sempre. Se restano grumi, passate il composto con un colino o usate una frusta energica.

  • Teglia ben imburrata

Il Far tende ad attaccarsi se la teglia non è ben unta. Usate burro abbondante, soprattutto sui bordi.

  • Cottura: non abbiate fretta

Il centro deve essere sodo ma non asciutto. Se la superficie scurisce troppo velocemente, coprite con un foglio di alluminio e proseguite la cottura.

  • Riposo fondamentale

Come la pastiera o la torta di riso, anche il Far Breton migliora dopo qualche ora di riposo: la struttura si stabilizza e il taglio delle fette è più netto.

  • Aromi personalizzabili

Se il rum non vi piace, potete usare tè nero, infuso di agrumi o un goccio di marsala dolce per un tocco più “italiano”.

Come servire il Far Breton aux Pruneaux (e creare l’atmosfera giusta)

Il Far Breton è un dolce che ama la semplicità, ma con pochi gesti potete trasformarlo in un dessert da ricordare.

  • Temperatura di servizio

Ideale a temperatura ambiente o leggermente tiepido. Se lo conservate in frigo, tiratelo fuori almeno 30-40 minuti prima.

  • Taglio e impiattamento

Tagliatelo a fette o a quadrati regolari, come una torta di casa. Potete servirlo direttamente nella pirofila – molto “alla francese” – oppure su piatti da dessert con un piccolo cucchiaio.

  • Accompagnamenti
  • Una cucchiaiata di panna montata poco zuccherata
  • Una pallina di gelato alla crema o alla vaniglia
  • Qualche prugna fresca o altra frutta di stagione (in estate, albicocche o pesche grigliate; in inverno, pere caramellate)
  • Vino in tavola

Scegliete una bella bottiglia tra le proposte viste sopra – un Vin Santo, un Recioto, un passito siciliano – apritela al momento del servizio e raccontate ai vostri ospiti perché l’avete scelta. È il modo migliore per trasformare una semplice ricetta in un’esperienza di cucina italiana contemporanea, aperta al mondo ma fedele al piacere della condivisione.

  • Atmosfera

Una tavola apparecchiata con una tovaglia di lino, qualche bicchiere fine da dessert wine, luce soffusa: non servono grandi effetti speciali. Il profumo del Far appena cotto e il calice di vino giusto faranno il resto.

Conclusione: un dolce francese, un cuore italiano, un calice di vino

Il Far Breton aux Pruneaux è la prova che le tradizioni possono dialogare: un dolce bretone che entra in casa nostra con naturalezza, parlando la stessa lingua delle torte di famiglia italiane. Con pochi ingredienti – farina, latte, prugne – e un buon vino per Far Breton aux Pruneaux scelto con cura, potete creare un dessert che profuma di casa e di viaggio allo stesso tempo.

Se volete spingervi oltre e giocare davvero con l’abbinamento vino e cibo, lasciatevi guidare da Vinomat: partendo dal vino che avete in cantina o da ciò che trovate in enoteca, da Conad o da Esselunga, l’app vi aiuta a trovare il compagno di calice ideale per questo dolce morbido e fruttato. Una fetta di Far, un sorso di vino, e la vostra cucina diventa il punto d’incontro perfetto tra Bretagna e Italia.